Rimozione tatuaggi: tecniche, costi e come toglierli
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I tatuaggi sono un modo di personalizzare il corpo e fissare date, momenti e passioni sulla propria pelle. Purtroppo alle volte quello che prima si considerava un disegno perfetto per noi può divenire scomodo e non più adatto alla situazione, con la volontà di cancellarlo per sempre dalla pelle. In questo articolo parleremo quindi delle migliori tecniche per rimuovere tatuaggi, senza lasciare segni e in maniera meno invasiva e dolorosa possibile.
Tecniche per rimuovere i tatuaggi
La rimozione tatuaggi richiede in primo luogo la presenza di un professionista del settore, che operi in un ambiente sterile e con strumenti all’avanguardia, poiché il rischio è che rimangano tracce di inchiostro sulla pelle e che il dolore sia elevato.
Il metodo più noto e funzionale per rimuovere un tatuaggio è certamente quello del laser a picosecondi.
Il suo scopo è scomporre e frammentare le tracce di colore e fare in modo che siano eliminate dallo strato intermedio della pelle.
Il laser Q-switched è più delicato e serve anche a ringiovanire la pelle e togliere le macchie cutanee, mentre quello a picosecondi è più deciso e distrugge anche le microparticelle di colore.
Si tratta della soluzione più sicura rispetto a quelle applicate in passato, come ad esempio il bisturi, che intaccava lo strato superiore della cute, oppure la diatermia, che consiste in un trattamento termico anche piuttosto doloroso.
La pelle viene sottoposta infatti a una temperatura inferiore ai -200 gradi tramite azoto liquidi, aggiungendo poi un peeling di tipo chimico che porta la pelle dello strato superiore a staccarsi.
Il procedimento può provocare infiammazioni e anche una cicatrice abbastanza evidente, in quanto i due lembi devono essere ricuciti insieme dopo aver eseguito il procedimento.
Per quanto concerne le possibilità di successo, queste sono superiori se si parla di pigmenti scuri, mentre con quelli chiari e i colori accesi è opportuno insistere di più con il laser.
Essendo i colori dei tatuaggi non autorizzati a norma di legge, capita infatti che la composizione non sia conosciuta al momento dell’intervento con laser e quindi non si sappia bene quale approccio utilizzare.
Quanto tempo ci vuole per completare la rimozione di un tatuaggio
La rimozione di un tatuaggio richiede una serie di sedute, che dipendono dall’estensione del disegno e dal colore usato.
Queste devono essere distanziate almeno una settimana le une dalle altre per dare riposo alla pelle e fare in modo che il lavoro sia completato in maniera ottimale in circa un anno.
Le sedute necessarie variano da 6 a 15, con un risultato non prevedibile all’inizio perché dipende anche dalla reazione della pelle.
Quanto è doloroso rimuovere un tatuaggio con il laser
Il laser emette una sensazione di calore sulla pelle, ma la percezione del dolore dipende dalla persona e dalla zona trattata.
Il discorso è analogo al tatuaggio stesso, che può fare più o meno male a seconda della parte del corpo e della soglia di sopportazione della persona.
Solitamente si tratta comunque di un procedimento non troppo doloroso, soprattutto se il tatuaggio è piccolo e le sedute si distanziano come previsto dalla procedura.
Particolare attenzione ai tatuaggi cosmetici e al trucco permanente
I tatuaggi cosmetici, come quelli alle sopracciglia o alle labbra, necessitano di una particolare attenzione per essere cancellati, in quanto si trovano in zone delicate e sono realizzati con pigmenti particolari.
Il laser Q-switched potrebbe pertanto creare un alone scuro su tutta l’area ed è pertanto sconsigliato, per questo meglio usare l’altro tipo e valutare la reazione della pelle partendo da una piccola area e procedendo attentamente per gradi.